1.5 - Buone regole di raccolta

Prima di approcciarsi alla raccolta delle piante selvatiche bisogna prepararsi. Non si tratta dell'abbigliamento o del coltello giusto, ma di come proteggere sé stessi dalle piante e di come proteggere le piante da noi stessi. 

Le regole che riguardano la sicurezza personale quando si va a raccogliere le erbe, così come con i funghi, sono più o meno conosciute: 

  • non raccogliere in posti sporchi
  • non raccogliere le piante che non conosci

Invece le regole che rientrano nell’etica ambientale, nell'etica ecologica, sono sempre poco citate. In realtà bisognerebbe cominciare proprio da queste, perché quando noi andiamo nella natura è come se andassimo a casa di qualcuno. Dobbiamo essere ospiti piacevoli. 

Quindi bisognerebbe studiare due elenchi: 

  • piante velenose della nostra zona 
  • piante rare, in via di estinzione o in liste protette

In più, quando andiamo a raccogliere le piante e abbiamo identificato macchie della specie che ci interessa:

  • non dobbiamo mai raccogliere più del 30% delle piante che troviamo 

Se abbiamo, per esempio, 10 piante di rosa canina di cui vogliamo raccogliere i cinorrodi, cioè le bacche, non dobbiamo raccogliere su tutte e 10 le piante tutto quello che la pianta ha potuto sviluppare. Dobbiamo raccogliere il 30% da ogni cespuglio. Il resto lo lasciamo per la pianta per riprodursi, per gli uccelli, per gli animali, per creare humus e comunque per rispetto. 

Teniamo presente che molte piante che si trovano nel nostro territorio non sono native, sono aliene, sono invasive, hanno un periodo di accrescimento e cicli vitali più veloci, quindi competono con le piante native. E quindi, quando abbiamo tante piante a disposizione, dobbiamo optare per quelle che sono aliene, che hanno un ciclo di vita più veloce e lasciare intatte le piante che sono scarse o di specie rare o che sono autoctone o endemiche.

Altro accorgimento importante è:

  • Non raccogliere le piante con il coltello

Non tagliare tutta la rosetta basale al colletto. Sono cambiati i tempi e bisogna dimostrare più rispetto per le piante e dare più importanza all'ecologia. 

  • Raccogliere le piante a mano o con le forbici 

Le forbici sono uno strumento più dolce e si usano nella raccolta alzando tutte le foglie della rosetta basale e tagliandole alla base, non quindi al colletto da dove inizia la parte verde della pianta, altrimenti farà più fatica, non avendo parti fuori dalla terra con le quali fare fotosintesi, a ricacciare. 

In più, raccogliendo la pianta con le mani, abbiamo il vantaggio di sentire la pianta con il tatto. Tantissime piante danno una informazione in più per il loro riconoscimento da come si staccano dallo stelo o da come si comportano quando le prendiamo in mano.

Anche le regole di sicurezza per sé stessi quando si va per erbe sono altrettanto importanti. Non bisogna spaventarsi pensando di vedere cicuta in ogni pianta raccolta, però bisogna una volta e per sempre imparare come è fatta la cicuta per non scambiarla con altre piante. 

  • Non raccogliere mai quello che non si conosce

È chiara questa regola: non bisogna raccogliere le piante sconosciute perché si corre il rischio di avvelenamento. Non solo perché la pianta di per sé è velenosa, ma perché magari bisogna cucinarla o prepararla in un certo modo. 

Alcune piante in periodo estivo possono dare ustioni e allergie anche senza toccarle

In qualsiasi momento del vostro percorso con la pianta, dalla raccolta alla cucina, vi venga un dubbio, dovete abbandonare la pianta perché è meglio perdere la dignità di fronte alla famiglia a cui avete promesso un pranzo selvatico che perdere la salute di qualcuno o addirittura la vita, come è successo in un famoso film (vedi In to de Wild di Sean Penn).

  • Raccogliere lontano da discariche di rifiuti
  • Raccogliere lontano da acqua sporca

Bisogna tenersi lontano non solo dai rifiuti visibili, ma anche da situazioni sospette. Ad esempio se in un campo abbandonato vediamo una macchia di piante cresciute tantissimo c'è da sospettare che forse nel terreno ci sia un residuo di fertilizzanti non salutari. Bisogna osservare sempre le piante. 

  • Non sempre i terreni agricoli, anche abbandonati, sono un buon luogo di raccolta

Spesso si pensa che là, dove passano cani e gatti, la terra sia inquinata, in realtà ancora più inquinato è un campo frequentato da pecore. Con le pecore noi umani condividiamo gli stessi parassiti, che sono molto più nocivi di qualsiasi cosa possiamo incontrare attraverso i cani.

  • Raccogliere lontano da posti dove pascolano e bevono animali
  • Raccogliere solo le piante in buona salute

In realtà i problemi che vivono le piante, le loro malattie, come virosi o parassiti vari, non sono nocivi per l'essere umano. Però potrebbe succedere che, essendo compromessa dal punto di vista della salute, la pianta stessa possa essere attaccata da qualche parassita che noi non vediamo ad occhio nudo, ma che può essere nocivo per noi. Se la pianta è compromessa dal punto di vista della sua salute è anche compromessa la sua commestibilità per noi.

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