1.7 - L'osservazione del bosco

NB: dopo questa lezione vi invitiamo a spegnere un attimo il computer o lo smartphone e a fare una passeggiata nel bosco. Se volete poi raccontarci nei commenti qui di seguito osservazioni e sensazioni, ci farebbe molto piacere.


Entriamo in un bosco, lasciando da parte la nostra razionalità, aprendo i nostri sensi e il nostro cuore. Se usiamo troppo il nostro cervello, il nostro pensiero, la nostra razionalità, la nostra conoscenza, rischiamo di perdere o sottovalutare delle sensazioni. Quindi quando entriamo in un bosco dobbiamo avere i pronti tutti i nostri sensi. Basiamo più di tutto le nostre percezioni, l'ideale sarebbe entrare ad occhi chiusi in un bosco e utilizzare le dita per sentire, per toccare. Toccare cortecce, foglie, ascoltare i rumori: fruscio di foglie secche, canto degli uccelli. Ricerchiamo suoni e sensazioni, magari proviamo anche a mettere in bocca una foglia per sentire il sapore o anche la texture sulla lingua. Se ne troviamo assaggiamo anche i frutti di bosco, more, fragolina, lamponi. Utilizziamo l'olfatto, annusiamo il terriccio che ha un profumo particolare, di funghi.

In un bosco oltre le piante vive, troviamo anche piante morte. Sono davvero morte? Un tronco caduto in realtà è pieno di vita. Vediamo funghi, di diversi tipi, sotto al tronco ci saranno lombrichi e tanti animaletti che magari neppure conosciamo. Lo spettacolo del bosco è che non c'è una cesura una rottura tra quello che è vivo e quello che è morto, c'è un ciclo continuo. Una pianta che può essere a nostro avviso morta è fonte di vita per tanti altri esseri viventi e questa è una grande ricchezza che dobbiamo assolutamente valorizzare all'interno di un bosco e di un sistema naturale.


In un bosco possiamo vedere i diversi livelli delle piante: ci sono piante striscianti, tappezzanti, che lavorano in verticale, ci sono piante con sviluppo verticale, alberi grandi, ci sono lianose che si arrampicano e piante cespugliose. Anche in pochissimo spazio vediamo piante che hanno un portamento molto diverso, è importante per il sistema bosco e dobbiamo tenere conto di questo progettando una Food Forest. Scegliendo piante che hanno una funzione di produttività dovremmo inserire piante sui diversi livelli. Vediamo una piccola quercia: sta aspettando il suo turno. Quando altre piante grandi chiuderanno il loro ciclo, cadranno al suolo e si aprirà uno spazio e della luce questa quercia potrà svilupparsi e diventare un grande albero della nostra foresta.


Un altro aspetto molto importante è la pacciamatura. La pacciamatura che cos'è? La copertura del suolo. In natura non esiste un suolo scoperto. Il terreno è sempre coperto da vegetazione o da residui, il terreno spoglio c'è solo nel deserto.

Vediamo le foglie per terra. Ce ne sono di appena cadute, altre secche e altre che sono impaccate dall'umidità. Vediamo che il terreno ha una copertura di foglie, spostando strati troviamo foglie più impaccate, più avanti nella decomposizione, fino ad arrivare a uno strato che non riconosciamo più come foglie e poi troviamo il terriccio di bosco. Un terriccio particolare, fertile, che profuma di fungo ed è ricchissimo di vita: funghi, batteri, microrganismi che spesso non conosciamo, ma che sono fondamentali per la fertilità.

Per qualunque attività di coltivazione ricordiamoci che il nostro terreno dovrà essere sempre protetto da una pacciamatura: una pacciamatura viva con piante tappezzanti oppure una pacciamatura morta, come quella di foglie che normalmente troviamo nel bosco. Sono indicazioni importanti perché la fertilità della terra è il primo elemento fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi sul pianeta.

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Osservazione del bosco: riprese e montaggio di Cristina Perico

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