2.6 - Guida alla progettazione

Una volta individuato il nostro terreno dove realizzare la Food Forest dobbiamo prima di tutto osservare l'esposizione, capire da dove arriva il sole e se ci sono fonti di ombra come colline, alberi, edifici, c'è un colle o alberi, che possono incidere sulla scelta delle piante.

Altro aspetto importante è sapere se c'è possibilità di avere acqua, che ci consente di intervenire in annate siccitose con un'irrigazione di soccorso. Le piante in carenza spesso riescono a sopravvivere ma fanno fatica a produrre.

Ci sono diversi modi di somministrare l'acqua, può essere attraverso un impianto goccia a goccia, ma teniamo presente che ogni volta che distribuiamo in superficie l'acqua invitiamo le radici a venire in superficie anziché ad andare in profondità. Un'altra possibilità è creare dei buchi vicino alle nostre piante, posizionando anche un tubo e poi andare a versare l'acqua all'interno di questi buchi o nel tubo in modo tale da mandare più in profondità l'irrigazione. Questo faciliterà le radici delle piante.

Importante poi la presenza di altre piante: sapere ce cosa si trova sul terreno e decidere come intervenire. Se ci sono alberi grandi posizionati a sud creeranno zone d'ombra e potrò tenere in conto questo, posizionando nel cono d'ombra piante che stanno bene nelle zone di penombra. Considerare se ci sono tralicci della corrente, fasce che vanno rispettate fasce di servitù, fasce di passaggio.

Poi c'è l'aspetto dei confini: le piante d'alto fusto andranno posizionate in base alle normative vigenti rispetto alle proprietà confinanti. La normativa prima che dobbiamo considerare è il codice civile, che parla di tre metri di distanza dai confini. Possono esserci altre normative locali che mettono vincoli.

Tema acqua: come massimizzare acqua piovana in modo che sia efficiente. Prima di tutto bisogna capire se il nostro apprezzamento è in piano oppure se ha pendenza, che indirizza acqua verso il basso. In questo caso con trattore munito di ripuntatore possiamo fare dei tagli in senso ortogonale alla pendenza, quando piove l'acqua tenderà a inserirsi all'interno di questi tagli e quindi a permeare il nostro terreno. I tagli conviene farli a monte delle piante, in modo che poi per naturale caduta l'acqua tenderà a scendere verso il loro apparato radicale.

Se non ho trattori posso fare buchi, creando una porosità artificiale con pali di ferro da piantare e togliere. Un'opzione più lunga ad agire è piantare rami scortecciati o secchi nel terreno, che si decompongano formando un canale di passaggio per ossigeno, microrganismi e acqua, ravvivando il suolo emulando quello che fanno le radici.

Sempre per ravvivare il suolo dobbiamo scegliere piante che hanno diversi tipi di radice, per cui diverso modo di lavorare il suolo. Una pianta rinomata per il suo grande lavoro con le radici è la consolida, molto utilizzata in permacultura per il suo apparato radicale che va in profondità a recuperare i nutrienti dal profondo portandoli verso la superficie. Ma anche l'erba medica è una leguminosa, fissatrice di azoto, miglioratrice del terreno, che ha un apparato radicale profondo.

Consiglio sempre di mettere più piante possibili, anche se non conosco la forma della radice, il fatto di mettere tante piante diverse mi aiuta comunque ad aumentare il beneficio della lavorazione.

La Food Forest poi sarà un ambiente in divenire, per questo progettiamo a partire dalle piante grandi, che con il loro sviluppo daranno un'ossatura al nostro bosco, e si svilupperanno muovendosi un po', andando verso un equilibrio tra loro. Andremo ad assecondare i loro movimenti, per assecondare questo equilibrio, dove necessario possiamo decidere di dare una regolata, magari con una piccola potatura o girando dei rami, in modo che le piante stiano bene insieme e non competano troppo.


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